Recherche

23 resultats
Fedra.jpg

Fedra

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Fratelli Treves

Date : 1909

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle

  • Eroi rivendicati, grande novella reco: la vittoria di Tèseo! LA SUPPLICE. C h e la santa corona ti verdeggi sempre su la pienezza de' tuoi giorni, o Annunciatore! IL MESSO. lo sono Eurito d' I laco, il conduttor del carro 290 di Capanèo percosso dalla
  • soffio salmastro entrano per alcun altro che guarda la pianura febea di Limna, il porto si' nuoso di Celènderi, la faccia raggiante del Mare Sarò nico e la cerula Calàuria sacra all'ippico Re Poseidone. Rami d’ ulivo involuti in liste di candida lana son
  • madre veneranda di Tèseo, Etra del sangue di Pelope, quivi è con le Supplici dalla chioma tonduta e dal bruno peplo, fra la luce e l'ombra. ' 7* F E D R A ETRA. A lza te il capo, alzate il capo, o donne misere. Il D io dei sùpplici v'esaude; che il
  • suo favore è alterno. L a volontà del D io splendere vidi nella tenebra, splendermi il presagio sul cuore affaticato da tante sorti. Contenete il gemito, scotetevi la cenere dal crine raso, madri incolpabili dei Sette 10 uomini Eroi, toglietevi dal
  • volto il nero lembo. LE SUPPLICI - O e tra , messaggera sei del D io giusto? " O Etra, per i sùpplici rami d'olivo involti nella bianca lana che ti stendem m o ad implorarti, qual m ai nova parola è questa che ci rechi ? " Ebbe pietà dei nostri m ali il
  • D io giusto? " C h e sai? C h e sai della lontana guerra? " Tèseo torna? *8 * Atto I Atto I & F E D R A Il tuo figlio ha vinto, per la Legge 20 santa di tutta l'E llade? A hi, giustizia del D io, vittoria dell'Eroe, che mai potrem o noi, che m
  • ai potremo noi se non rinnovellare il pianto? ETR A . _ Donne, una nave trezènia del navilio di Tèseo nel porto è giunta, con le vele nere. LE SUPPLICI. - Ricordati, ricordati, o vedova d'Egeo! " L e nere vele ti furono fatali un’altra volta, 3o
  • , spenti i floridi figli ed insepolti, spenti i figli terribili che si precipitarono con chiuse pugna, fra tante grida, su dal nostro dolore, fuor del nostro dilacerato grembo! A h perché m noi conoscem m o il talam o ed invocam m o Ilìtia? O Guerra, e per
  • A e la preghiera è vana, ed è vana l’offerta; né le lacrime del più puro e profondo occhio m ortale 60 m ai varranno a raccendere una goccia di sangue nel più caro volto estinto. U N A DELLE SUPPLICI. Etra, né la saggezza giova a dom ar la cieca
  • doglia che morde. G li insepolti figli attendiamo, che s’abbiano da noi la lor parte di fuoco, i nudi corpi dati dalla forza tebana ai lupi del Teumesso, 70 e tu r Eroe vendicatore attendi ! U N 'A L T R A . M a il tuo volto è nell’ombra, senza lampi. U
384212101_3029_6_titre.jpg

Bulletin franco-italien

Editeur : (Grenoble puis Aix-en-Provence, Florence)

Date : 1912-11

Sujets : Etudes italiennes

  • les Com­ fants au catéchisme. 11 conclut: « Dans l’en- munes, à payer les maîtres et à donner des « semble de la Savoie, y compris les villes primes à ceux qui se distinguaient.2 « et les bourgs, sur 100 enfants, le nombre D’autre part, des efforts
  • l’approbation de cette nouproportion des élèves dans les écoles primai­ « velle dépense ». res en 1845 est par rapport à la population Les écoles de méthode ne furent définitive­ totale de 14/100. En France, elle est à cette ment crées en Savoie qu’en 1850 : il
  • y en eut à Chambéry,6 S1 Jean de Maurienne, Albertépoque de 10/100. En 1848 commença pour l’enseignement villej Moutiers, Annecy, Bonneville. une ère 3 nouvelle : « déjà en 1847, CharlesLes cours qui duraient deux mois furent « Albert avait créé un
  • séance publique et distribua des prix à ceux qui y lisaient les meilleures compositions. Les membres les plus distingués, outre les fondateurs, furent Alphonse del Bène, évêque d’Alby, Pierre Fenouillet évêque de Montpellier, le C.tc Louis de Sales, les
  • «. Italie. Paris, H. Charles-Lavanzelle, 1911, 16°, p. 100. Deschamps (Philippe). L’Italie, la patrie des arts, la perle de I’Occident, le jardin de l’Europe. Les Exposi­ tions de Eome-Turin en 1911. Laval, impr. de L. Barnéond (1912), 8°, p. 128. Lémonon
  • Quatrième Année — N° 6. Novembre-Décembre 1912. BULLETIN FR AN CO-ITALI EN Ancienne: Italie Classique et Moderne RÉDACTION A Tlorcnce: 2, place manin La vie intellectuelle en Savoie de 1815 à 1860 Le premier traité de Paris (30 Mai 1814) rendit
  • une partie de la Savoie à Victor Emma­ nuel I : ce dernier prit possession des pro­ vinces qui lui étaient restituées en la per­ sonne de Galleani d’Agliano qui s’installa, ainsi que le Sénat de Savoie, à Conflans. Le second traité de Paris (20
  • Septembre 1815) lui rendit toute la Savoie et une commission royale reprit possession complète du terri­ toire le 16 Décembre 1815, tandis qu’un édit royal du 22 Décembre remettait en viguer, les Royales Constitutions et les Lois sardes. # # * Les années de
  • paix qui suivirent les trai­ tés de Paris furent singulièrement favora­ bles à l’éclosion de la vie intellectuelle savoyarde, et nous verrons qu’elles marquè­ rent en effet une Renaissance des études locales. Nous rechercherons les conditions qui
  • sein toute la valeur intellectuelle savoyarde ; nous re­ chercherons enfin les conditions que faisaient les lois à la libre expansion de la pensée par le journal et le livre, ce qui revient à étudier l’importation, l’imprimerie, la Cen­ sure, le théâtre
La_fiaccola_sotto.jpg

La fiaccola sotto il moggio : tragedia

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Fratelli Treves

Date : 1905

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle

  • cappella gentilizia che a traverso i trafori di un rosone spande il chiarore delle sue lampade votive. A de- 8 LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO E tra g l i archi, più le g g e r i, s o r r e t t i da pilastri iso­ lati, si aprono su una log g etta del
  • tazza della fonta­ nella. Gioietta non dà più acqua. Posso appena inumidire la pezzuola. T i faccio male? Stringo troppo? Va bene così? Il S e r p a r o . La figlia sei del barone! E cóme ti chiamano? come dicono il tuo nome? 100 LA FIACCOLA SOTTO
  • peligno, dentro dal tenitorio di A n ­ versa, presso le gole del S agittario, la v igilia della Pentecoste, al tempo del R e Borbone Ferdinando I. CHORVS ΔΡΑΣΑΝΤΙ ΤΤΑΘΕIΝ ΤΡΙΓΕΡΠΝ ΜYΘΟΣΤΑΔΕ ΦΩΝΕΙ ΕLΕCΤRΑ ΠΡΕΠΕΙ ΔΆΚΑΜΤΩ ΜΕΝΕΙ ΚΑΘΗΚΕΙΝ ATTO PRIMO
  • Apare un’ aula vastissima nella casa p antica dei Sangro costrutta sul dosso ineguale del monte. Alla robustezza della primitiva ossa­ tura normanna tutte le età han sovrapposto le loro testimonian­ ze di pietra e di cotto, dal regno degli A ngioini al
  • regno dei Borboni. Ricorre all’ intorno un ballatoio ricco di sculture, sopra arcate profon de; delle quali alcune sono tuttora aperte, altre sono ri­ chiuse, altre sono rette da puntelli. D elle tre in prospetto, la mediana prolunga la sua vòlta verso
  • Giovanna; e il Re Roberto tentenna, Signorìa. B enedetta. E l'aquila è caduta dal sepolcro del vescovo Berardo. A nnabella. Aco la fontanella di Gioietta n ammutolita s ’è. La gromma intasa tutto; le tre cannelle sono sacche. S’ alza. Va a sollevare il
  • enedetta. P ericola il soffitto nella stanza della contessa Loretella. E tutti gli specchi torbi intorno si son rotti (piano, fuso, che non si rompa il filo) dove ci si vedeva nelle macchie non so che cose del tempo che fu. A n nabella. Ci si vedeva il
  • viso A tto I. - Scena. I 11 della, contessa., e l'appannava il fiato suo, come dietro il vetro d’una finestra quando s ’aspetta che uno passi e gli occhi attenti si velano alla pena del fiatare, (piano, arcolaio, ché la matassa è scura) e solo sta
  • FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO SCENA SECONDA. G IGLIOLA, discendendo la scala esce dall’ ombra del voltone, vestita di gramaglia, in atto d’ inseguire perdutamente qualcuno che le sfugga, pallida, ane­ lante, con gli occhi allucinati. S’ arresta e vacilla. Ha
  • solleva agitata. D on n a A l d e g r in a . O Gigliola, mio cuore, tenerezza e spina del cuor mio desolato, o Gigliola, Atto I. - Scena. II o tu piccola, sempre, pe ’ capelli miei bianchi, non mi fare paura, non m’affannare cosi ! D ’ improvviso
Etudes_italiennes_1919.jpg

Etudes italiennes

Editeur : Ernest Leroux

Date : 1919

Sujets : Littérature romane | Périodiques

  • , in cui Napo­ leone e Pio VII ebbero, qualunque ne fossero i m odi, a tenzonare l’un con l’altro, è ammesso da tutti; e, in termini generali, direi che è certo. Quanto poi al Commediante e al Tragediante, fu invenzione del de Vigny ? Ernesto Dupuy, in La
  • politica farebbe ri­ dere il popolo romano, e che Galerio gli risponda d’essere allora disposto a far piangere chi ridere non volesse. Nondimeno, il raffronto ha del curioso. Ma la fonte del de Vigny non è per nulla in questo caso in Les Martyrs. Nell
  • ) il colloquio del quale il de Vigny, in qualsiasi maniera ne fosse venuto a cognizione, si valse per l’energica scena di romanzo storico che introdusse in Servitude et grandeur militaires : « In un congresso [cioè in un abboccamento], preso l’impera­
  • , nel racconto del de Vigny, un parti­ colare che anche meglio rinsalda a esso racconto quello del Gazòla : « Bonaparte, en ce moment, était au bout de la chambre, appuyé sur la cheminée de marbre aussi haute que lui. Il partit comme un trait (quando Pio
  • , a Genova, con l’ampia Prefazione di Giuseppe Mazzini, pub­ blicò il suo dramma Tommaso Chatterton (tre atti, in prosa). E lealmente, come appose sul frontespizio le parole del de Vigny : « Anima desolata, povera anima di diciott’ anni ! », cosi in un
  • Avvertimento confessò la sua fonte : « L’argomento del presente dramma è tratto dai Capitoli XIV e XV de’ Diavoli turchini del de Vigny; le particolarità istoriche risguardanti il Protagonista e la catastrofe, dal Compendio della storia della letteratura
  • inglese di Coqueril, e della Biografia di Chatterton dettata dal chiarissimo Luigi Masieri ». In altri termini, il Cafferecci, che non sapeva del dramma del de Vigny, ebbe innanzi Stello, uscito nel 1832, che egli intitola (probabilmente da una traduzione
  • pagine del de Vigny è palese a chi, senza pur leggerle, le scorra. Nè occorre dire che il confronto di questo Tommaso Chatterton col Chatterton del de Vigny è per ciò addirittura, non che superfluo, da schivare. Ma della matta bestialità, come Dante
  • note non senza merito, il Teatro completo del de Vigny comparve a Milano nel 1838, tradotto da Gaetano Bar­ bieri. III Michelangelo e Rolla. Tra i molti lavori drammatici, che un tempo fecero almen relativamente salire in fama Carlo Lafont, piacque, Le
  • versione stessa alcune rifle s s io n i notizie sul Lafont, in genere, e sul dramma. Può riuscire d’una certa curiosità questa pagina : « Vollero alcuni trovare nel Michelangiolo e Rolla una palese imitazione del Chatterton di Alfredo de Vigny, ingannati
Il_DecameronT5.jpg

Il Decameron, tome V

Auteur : Boccace (1313-1375)

Editeur : Ciardetti

Date : 1824

Sujets : Prose italienne -- 14e siècle

  • amante nel letto: et essen­ do con leiun prete, credendosi il saltero de 1veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose: le quali vedendo l'a c ­ cusata e fattalane accorgere , f u d ili­ berata, et ebbe agio d i starsi col suo amante. , G i à
  • dicendo ; o C a la n d rin o mio d o lc e ,c u o r del corpo m io, anim a m i a , ben m i o , riposo m i o , quanto tem po ho io des iderato d ’averti e d i potert i tenere a mio se n n o. T u m ’ hai con la pia­ ce volezza tua tratto il lì lo della c a m
  • l ’ oste , rim o n ta ti a c a v a llo sa ne Ten­ n ero a F ire n z e , non m eno c o u te n ti” del m odo in c he la cosa avven uta e ra , ch e de llo effe t to stesso d ella c o s a . E poi appresso t ro v a ti a ltr i m o d i, P in u c c io con la
  • lontano a lla lor casa a v e v a ­ no. E m entre cosi andar la ved eva, g li parve che d i una parte del bosco uscisse un g ra n ­ de e Gero lu p o , il quale prestam ente s ’ a v ­ v en tava a lla gola d i costei e tiravaia in te r ­ r a , c lei g rid a n
  • non sì, che tu tta la gola e t una parte del v iso non avesse per si fa tta m a ­ niera g u asta, che dove p rim a era b e lla , non paresse poi sem pre so zzissim a e co n ­ tra ffa tta . L aon de e lla vergognandosi d ’ a p ­ pa rire dove veduta fo s
  • a ragionare . D o v e la Reina a F il om e na guardando G IO R N A TA N O N A 5 ,disse che pr in cip io desse alle novelle del presente giorno . L a qual sorridendo co m in ciò in questa guisa. N O V E L L A I. MadonnaFrancescaamata da unoRinuccio e du uno
  • pe r questo ca m po aperto e li­ bero, nel quale la vostra m ag nificenzia n'ha m e s s i , del n o v e ll a r e ,d ’esser colei che corra il primo a r in g o ; il quale se ben fa rò , no n dubito che quegli ch e appresso verranno , non facciano bene
  • questa ge n til donna, il cui nome fu m ad on ­ na Frances ca de' L a z z a r i , assai sovente stimolata da ambasciate e da prieghi d i ciascun di costoro , et ave ndo ella ad esse men saviamente più volte gli orecchi p o r li, e volendosi saviamente rit
  • ’ a ­ vesse, vedendol da pr ima n ’avrebbe avuto p a u r a , e t era stato sotterrato in uno avello fuori della chiesa d e ’ frati m in o r i; il quale ella a vv is ò dovere in part e essere grande a cc on ci o del suo proponimento. P e r la qual cosa ella
  • disse ad una sua fante; tu sai la noia e l ’ ang oscia la quale io tutto il di r i ­ ce vo d a l l ’ ambasciate di questi due fiorenti­ n i, da Rin ucc io e da A le ss a n d ro . O ra io non son disposta a do ve r loro del m i o am o re co m p ia c e r e
Etudes_italiennes_ed_henri_hauvette.jpg

Etudes italiennes : publiées par l'Union intellectuelle franco-italienne / dir. Henri Hauvette

Auteur : Union intellectuelle franco-italienne, Paris

Editeur : Ernest Leroux

Date : 1920

Sujets : Littérature romane -- Périodiques

  • A L I G H I E R I 43 » et de l’a n n u e l l e R elazione del Consiglio centrale p o u r p er c e ­ voir ce q u ’est chez les sociétaires la f er veur de la p r o p a g a n d e Pour l’idée it al ienne. Oi on s le dire, en faisant n a t u r e l l e
  • ÉTUDES ITALIEN N ES 2" ANN ÉE - y 1920 A KfìKRS. — IMPIUM KHIE F . GA U l T I R H . ÉTUDES ITALIENNES PUBLIÉES PA R L’UNION INTELLECTUELLE FRANCO-ITALIENNE C o m ité de R éd a c tio n : E. BOTJVY, H . H A U V E T T B , E . J O R D
  • s s e n t a u j o u r d ’hui ce livre s ing ul ie r écrit p a r u n d o mi n i c a i n de Trévise, Francesco Colonna, et i m p r i m é à Venise en 1499 pa r Aide Manuce, qui lui. e m p r u n t e r a bientôt sa m a r q u e célèbre : le d a u p h i n
  • en r ou lé a u t o u r de l’ancre. Je ne sais s’il en est dans la Renai ssanc e i tal ie nne de plus a tt i ra nt , m a l g r é le fatras. Ce r o m a n d ’a m o u r , t ou t p én ét ré d ’h e r mé t is me , récit d’un s on ge où passe et repasse l’al
  • légo riq ue Polia, est l’h y m n e d ’a d or a t i o n le plus fe rvent que le xv° siècle ait dédié à la beauté et à l’a r t an ti ques . Un m o i n e ar chi tect e ou a m a t e u r d’archi t ect ure , dévot à Vitruve, l ’a écrit. Ar ch ét yp es de m o
  • , festins o u « s y mpo si es », d él as s eme nt s a m o u r e u x dans les j ar di ns de buis taillé et d ' o r a n g e r s ; cé r ém on ie s l iturgiques, danses, t r i o m p h e s , sacrifices, so nt ressuscités avec u ne p u i s ­ s ance de vi si onnai
  • re, que s ti mul e l’a m o u r d ' u n néop h yt e. L’un et l’a u tr e s o n t d’ailleurs servis pa r l’ér udi ti on con si dér abl e de F. Colonna. que n o tr e Renoît de Court a p pe l a i t dès 1533 « mul tiscius ». En dépit de l’i nsi st ance des
  • insuffisante du Q u a t t r o ­ cento, a j o u t e n t à la s ave ur . C’est de l’a r ch éo log ie p as si onnée. P a rt o u t on s ent une v ol upt é secrète, a m o u r e u s e de l’é p id er me du m a r b r e et du n u fémi ni n. Elle échauffe la prose l
  • ourde et î 2 études it a l ie n n e s l e n t e , e n c o m b r é e de science bourbeuse, mêlée d’italien vul gai re , de latin, de t e r me s forgés de toutes pièces en faveur de choses inouïes, qui dé pa s se nt le l an ga ge c o m m u n . Un es
  • th ét i sme hyp er es thés ié, parfois frénét ique, exalte les formes, les c o u ­ leurs, les p ar f um s et les sons La sensuali té v én it i en ne s ' e m ­ p ar e ici des do nn ée s fou rni es p a r le sol et la l it tér at ur e ant iques, pa r l’h
LItalie_et_le_romantisme_français.jpg

L'Italie et le romantisme français

Auteur : Bisi, Alceste

Editeur : Albrighi|Segati

Date : 1914

Sujets : Romantisme -- France| Littérature française -- Influence italienne -- 19e siècle| Romantisme (mouvement littéraire) -- France

  • peuples: et c’ est aussi un Gaulois qui le premier nous dit le charme de l’ Italie, et celui de la Ville Éternelle. 1) Sur l’ attrait que Rome exerça sur les imaginations du moyen âge, voir A r tu r o G r a f, Roma nella memoria e nelle, immaginazioni del
  • l'expansion de la langue française en Italie pendant le moyen âge dans les Atti del congresso internazionale di scienze storiche. Roma, 1904, vol. IV, pp. 61-104. 2) A. GASPARY, Storia della lett. ital., tradotta dal tedesco da Nicola Zingarolli, Torino
  • , 1882, et d ie Poesie der Troubadours, IIe éd., Leipzig, 1883. — G. Galv a n i, Osservazioni sulla poesia de’ trovatori, Modena, 1829. — O. Sc h u ltz , Le epistole del Trovatore R. de Vaqueiras al marchese Bonifacio I di Monferr., Firenze, 1898. 3) E
  • cordiales les relations des deux pays, les princes de l’ un se marient avec les princesses de l’ autre, et c’ est comme un rayon de la grâce italienne 1) Il appelle cette ville « la nutrice degli studi del suo tempo » et la visita encore en 1360. G. V ol pi
  • Tasso lui dédia le 4e livre de ses Rimes, Bandello sa traduction de l’ Hécube d’ Euripide. — Voir: E. P icot, Bullet. ital., vol. III, pp. 23 et suiv. — Masi, Vita italiana in un novelliere del Cinquecento, Bologna, 1800, pp. 210 et suiv. — To ld o
  • , Contributo alla storia della novella francese del X V° e X VI° secolo, Roma, 1895. 2) Voir: J. Via n ey, L 'influence italienne chez les précur­ seurs de la Pléiade, dans le Bullet. ital., vol. III, pp. 104 et suiv. — E. Pic o t, Les Italiens en France au X V
  • in , 1 ) Voir. A. D’ A ncona, L 'Italia alla fine del secolo X VI, giornale del viaggio di Michele de Montaigne in Italia nel 158081; nuova edizione del testo francese ed italiano con note ed un saggio di bibliografia dei viaggi in Italia, Città di Ca­
  • au clair de lune: « Du haut de la Trinité des 1) E. Zaniboni, L'italia alla fine del sceolo X V III nel « Viaggio » e nelle altre opere di J. W. Goethe. Traduzione in­ tegrale delle Italianische Reise, oon note e oon la scorta dei principali
  • L ' I T A L IE ET L E R O M A N T IS M E F R A N Ç A IS TOUS DROITS RESERVES MODENE, Imprimerie G. Ferraguti et C. A MONSIEUR HENRI HAUVETTE CHEVALIER DE LA COURONNE D’ ITALIE Professeur à la faculté des lettres de l' université de
  • paris Hommage. IN T R O D U C T IO N Des rapports entre l’ Italie et la France avant le X I X e Siècle. Nombreux ont été de tout temps les rapports entre l’ Italie et la France: filles l’ une et l’ autre de Rome, elles ont en commun beaucoup de
Contemplation_de_la_mort.jpg

Contemplation de la mort

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Calmann-Lévy

Date : 1928

Sujets : Littérature italienne -- 20e siècle -- Traductions françaises

  • Contemplation de la mort
  • ; CONTEMPLATION DE LA MO R T 1 CALMANN-LÉVY, ÉDITEURS DU MÊME A U T E U R : F orm at in-16. é p i s c o p o e t c ie. 17e é d i t i o n ...................................... 1 vol . FORSE CHE SI FORSE CHE NO. 65e é d i t i o n
  • (en p r é p a r a tio n ) ............................ 1 — LES ROM ANS DE LA G R E N A D E LE f e u . 89e é d i t i o n ............................................................. 1 vol . l a v i c t o i r e DE l ’h o m m e (en p ré p a ra tio n
  • ). . . 1 — t r i o m p h e d e l a v i e (en p r é p a r a tio n ) . . . . . 1 — ASPECTS DE L ’I N C O N N U I. c o n t e m p l a t i o n d e l a m o r t ........................1 vol. I L LA LÉDA SANS CYGNE. — ENVOI A LA F R A N C E
  • l e m o r t e , t r a g é d i e e n 5 a c t e s ...................1 l a f i l l e d e j o r i o , t r a g é d i e e n 3 a ct es . . . LE MARTYRE DE SAINT S É B A S T I E N ........................1 f r a n C e s c A da r i m i n i , t ra gé d ie e n
  • 5 actes. . . l a t o r c h e s o u s l e b o i s s e a u (sous p resse). . les vol. — 1 — — 1 — 1 — GABRIELE ASPECTS D ’A N N U N Z I O DE L ’I N C O N N U CONTEMPLATION DE LA M O R T TRADU IT DE l ' lTA LIE N PAR ANDRÉ DODERET PARIS
  • CALMANN-LÉVY, 3, RUE ÉDITEURS AUBER, 1928 3 Tous droits de traduction, de reproduction et d’adaptation réservés pour tous les pays. ENVOI AU D I S C I P L E PISAN M on jeune ami, pour cette feuille de laurier que vous me cueillîtes sur la
  • tombe encore fraîche de Barga, en pensant à ma lointaine douleur, je vous envoie ce petit livre, de la Lande océanique où tant de fois, le soir, mon souvenir et mon désir cher­ chèrent une ressemblance avec le pays de sable et de résine qui s'étend au
  • long de la m er pisane. Je sais combien profondément, dans votre cœur fidèle, vous conservez la lumière de l'heure où pour la première fois, inconnu et attendu, vous avez franchi le seuil de la II ENVOI maison qui fut mienne, un temps, à l’em­
  • bouchure de l’Arno, parm i les genévriers havis et les brandes marines. Vous étiez presque enfant, generosus puer, ivre de poésie, tremblant de reconnaissance et d'amour; et la divine vertu de l’enthousiasme brûlait en vous, si candidement, que je crus me
  • revoir, adolescent moi-même, comme je m ’approchais d’un pur esprit, à présent exilé de la terre, que j ’ai beaucoup aimé et beaucoup écouté. La maison était si voisine du brisant qu’on découvrait, de la fenêtre, les flots seuls, comme d’une haute proue
Lettres_intimes_de_Joseph_Mazzini.jpg

Lettres intimes de Joseph Mazzini

Auteur : Mazzini, Giuseppe (1805-1872)

Editeur : Perrin

Date : 1895

Sujets : Mazzini, Giuseppe (1805-1872) -- Correspondance

  • Lettres intimes de Joseph Mazzini
  • utile de conserver se trouvent à l' Archivio segreto della Presidenza del Buon Governo di Toscana '. En 1892, M. del Cerro en publia quelques frag­ ments dans une revue italienne. A cette époque Mazzini n ’était pas seulement attaché à sa belle et
  • la police, elles sont remplies de fautes. N’ayant pas les origi­ naux sous les yeux, nous traduisons la version italienne de M. del Cerro. INTRODUCTION XXI M a C hère, ..... Que de lettres en peu de jours ! Je te bénis non pas une, mais mille
  • B .U .D E GR EN O BLE D-L '< * , ;\s ""1 LETTRES INTIMES DE JOSEPH MAZZINI OUVRAGES DE L’A UTEUR DE L’INTRODUCTION E x p ia t io n (Calmann L évy, Paris, 1 8 8 1 )............................................ SOUS LG PSEUDONYME DE
  • M a rth e de T h ie n n e s L e s I n c e r t it u d e s D ans l a v ie il l e de R ue 1 vol. FORSAN (Galmann L ivy, Paris, 1882)..;...............1 vol. (Paul Ollendorff, Paris, 1884:.. (Paul Ollendorff, Paris, 188S)........... 1 vol. 1
  • (Paul Ollendorff, Paris, 1 8 9 5 )................................................................................ 1 vol. LETTRES INTIMES DE JOSEPH MAZZINI PUBLIÉES AVEC UNE INTRODUCTION ET DES NOTES PAR D. MELEGARI P A R IS LIBRAIRIE ACADÉMIQUE
  • DIDIER PERRIN ET Cie, L IB R A IR E S-É D IT E U R S 35, QUAI DES GRANDS-AUGUSTINS, 35 1895 Tous droits réservés " f ■' •. j ....... 1 Ì■ LETTRES INTIMES DE JOSEPH MAZZINI INTRODUCTION Mais je sais, et vous saurez bientôt aussi que l’origine de
  • chaque droit est un devoir accompli. M a z z in i. Nous traversons une heure incertaine et trou­ blée. La juste évaluation des faits et des choses semble s’être perdue pour la plupart des cons­ ciences, et l’on voit la lâcheté des cœurs amener les plus
  • honnêtes à d’inconcevables incohérences de pensée et de conduite. A ce moment si grave de la vie intérieure des peuples, surtout de celle des peuples latins, il est salutaire de rappeler le souvenir des âmes fortes et fermes des hommes d’autrefois. Ce qui
  • distingue de la nôtre la géné­ ration née pendant la Révolution, ou durant les premières années du siècle, c’est la faculté de 1 Quelques-unes de ces lettres ont paru en 1888 dans la Revue Internationale de Rome. D'autres ont été publiées dans la Revue de
  • Paris (1895). 1 II INTRODUCTION souffrir, l’acceptation volontaire de la souffrance. Rien de grand ne se fait qu’à ce prix. Or, quelles qu’aient pu être ses erreurs, ses fautes ou même ses crimes politiques, personne n ’a moins reculé de­ vant la
Francesca_da_Rimini.jpg

Francesca da Rimini

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Calmann-Lévy

Date : 1910

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle

  • exégètes ita­ liens de D a n te, Isid o ro del L u n g o , a pu d éc la rer : « Le caractère et le lan g ag e de ces p erso n n ag es, aussi b ien des plus infim es que des p ro tag o n istes, sont, je n e d irai pas étu d iés, — ce serait tro p peu dire
  • 100 F R A N C E S C A DA R I M I N I . espr lendir et de détruire! Au cœ ur silencieux de quelle h aute m ontagne h ab itèren t ces gem­ m es congelées, que la flamme terrible dissout et renouvelle en esprits d ’ardeur? R apidité dévorante! B eauté m
  • ..................................................................... ............................................................................................................. T R I O M P H E D E L A M O R T ........................................................ de v o l u p t é l ’i n t r u s LE LES ROMANS DU LYS L E S V I E R G E S A U X R O C H E R S ................................................... l a g r
  • a c e (en préparation)..................................................... l ’a n n o n c i a t i o n (en préparation).................................... LES ROMANS DE LA GRENADE L E F E U
  • ) .................................................................. a v i l l e m o r t e , tragédie en 5 actes............................ a f i l l e d e j o r i o , tragédie en 3 actes.................... le s l l LE v ic to ir e s MARTYRE POÉSIES m u tilé e s DE S A I N T S É B A S T I E N
  • E D I E EN CINQ G. HE R EL Le V .l o N oi che lingem m oÿ^i’iftandS d ijiçjiÿaigno JW>Ì .
  • DE HOLLANDE et DI X E X E M P L A I R E S SUR P A P I E R IM PÉRIAL DU J A P O N , tous n u m é ro té s. Dr oi t s do r e p r o d u c t i o n , do t r a d u c t i o n e t do r e p r é s e n t a t i o n r é s e r v é s p o u r t o u s les p a y s
  • . C opyright, 1910, by R e v u e (le P aris. AVERTISSEMENT Le tex te o rig in al de cette trag é d ie, in s­ p irée p a r le c h a n t cin q u ièm e de Y E n fer, est com posé en v ers de onze, de sep t et de cinq syllabes, lesq u els, dans la
  • prosodie française, c o rresp o n d en t au décasyllabe des chansons de geste et à ses d eu x hém istiches in ég au x . V oici q u elq u es ty p es où la co rres­ p o n d an ce de la césure et des accents est év id en te : 4 6 10 Q uella che sa se il fu s o
  • orrible en A liscan s. 4 8 10 N on si concede al P odestà p a r tir s i. 4 8 io Do la ca n ch o n on t corrom pu la geste. . On sait que, dans u n certain n o m b re do chansons qui a p p a rtie n n e n t presq u e to u tes à la geste de G uillaum e