Recherche

Limiter la recherche

  • Année > 1824 Enlever ]
  • Collection > Université Grenoble Alpes Enlever ]
2 resultats
Il_DecameronT1.jpg

Il Decameron, tome I

Auteur : Boccace (1313-1375)

Editeur : Ciardetti

Date : 1824

Sujets : Prose italienne -- 14e siècle

  • 1824
  • studiosi. Non può abbastanza deplorarsi la perdila di questa preziosa collezione di L i b r i , rimasta distrutta nel fatale incendio accaduto nel detto Con­ vento la notte del 22 Marzo 14 7 giacchè i3 avendo il Boccaccio nel suo trattato de Genealogìa
  • già da alcuno proponimento t i ­ rate , ma per caso in una delle parti della chiesa adunatesi , quasi in cerchio a seder postesi , dopo più sospiri lasciato stare il dir de’ pa te rnostri, seco della qualità del tempo molte e varie cose .cominciarono
  • visitava volentieri et usaV a g l i , Delle femine era così vago, come sono i cani de’ bastoni; del contrario, più cLe alcun altro tristo uomo, si dilettava. Imbolato avrebbe e rubato con quella conscienzia , che un santo uomo offerrebbe . Gulosissimo e
  • I. ^ l'E F IR E N Z E PREsso LEONARDO ClARDETTl 1824 - ¿o . PREFAZIONE R ipubblicando il D e c a m e r o n e d i Giov. Boccaccio si perderebbe opera e tempo nel ricopiare le lo d i , che durante il corso d i oltre a quattro secoli e mezzo
  • , in cominc iando do d a l 1 4 7 0 e spezialmente tener pai'•ola d ì- 7cìupIIp. imrn r---------------------n n .ta te stilla le z io n e- d__ e l Te­ ______ sto Mannelli Ormai di sim ili tenii hanno r enduta sufficiente contezza e le. Vite scritte del celebre
  • sapersi , che l'E ditore si è proposto d i consultare non tanto l ' E d i zioni del 1573 e 1587 citate n e l ,, Voca - bolario degli Accademici della Crusca ,, come le più purgate e poste a confronto dei Codici più autorevoli in emendazione delle Stampe
  • anteriori, quanto eziandio d i profittare delle varianti ancora novis sime , e massimamente delle comprese nelle Chiose , N ote, ed Osservazioni critiche, del Bonari , Colombo , e pochi altri accesi d i amor sincero verso della Favella Toscana Giova
  • . NOTIZIE SULLA. V I T A E G L I S C R I T T I D I M ESSER GIO. BOCCACCIO G iov anni Boccaccio, il cui solo nome, al dire del Mazzucchelli, vale mille elo g i , nacque nel 13 13 . Il padre di lui era mer cante in Firenze, ove il commercio forma va in quel
  • dopo, vi dimorò con lui per sei anni, senza che egli polesse ispirargli nessun gusto per una professio ne, alla quale non era affatto inclinato, on de in fine fu costretto di rimandarlo a Fi renze. Giunto in questa Città il Boccaccio divideva il suo tem
  • lettere. Non è noto se egli pure godesse della protezione del detto Re, ma è certo che fu molto caro ad una figlia naturale di lui, per la (piale scrisse varie opere in pro­ sa ed in versi, e che egli ci dipinge soven- te solfa il nome di Fiam metta
Il_DecameronT5.jpg

Il Decameron, tome V

Auteur : Boccace (1313-1375)

Editeur : Ciardetti

Date : 1824

Sujets : Prose italienne -- 14e siècle

  • 1824
  • amante nel letto: et essen­ do con leiun prete, credendosi il saltero de 1veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose: le quali vedendo l'a c ­ cusata e fattalane accorgere , f u d ili­ berata, et ebbe agio d i starsi col suo amante. , G i à
  • dicendo ; o C a la n d rin o mio d o lc e ,c u o r del corpo m io, anim a m i a , ben m i o , riposo m i o , quanto tem po ho io des iderato d ’averti e d i potert i tenere a mio se n n o. T u m ’ hai con la pia­ ce volezza tua tratto il lì lo della c a m
  • l ’ oste , rim o n ta ti a c a v a llo sa ne Ten­ n ero a F ire n z e , non m eno c o u te n ti” del m odo in c he la cosa avven uta e ra , ch e de llo effe t to stesso d ella c o s a . E poi appresso t ro v a ti a ltr i m o d i, P in u c c io con la
  • lontano a lla lor casa a v e v a ­ no. E m entre cosi andar la ved eva, g li parve che d i una parte del bosco uscisse un g ra n ­ de e Gero lu p o , il quale prestam ente s ’ a v ­ v en tava a lla gola d i costei e tiravaia in te r ­ r a , c lei g rid a n
  • non sì, che tu tta la gola e t una parte del v iso non avesse per si fa tta m a ­ niera g u asta, che dove p rim a era b e lla , non paresse poi sem pre so zzissim a e co n ­ tra ffa tta . L aon de e lla vergognandosi d ’ a p ­ pa rire dove veduta fo s
  • IL DECAMERON DI M ESSER GIOVANNI BOCCACCIO CITTADINO FIORENTINO VOLUM E V. F IR E N Z E PRESSO L E O N A R D O C IA R D E T T l 1824. F I N I S C E L’ O T T A V A G l O R N A T A D EL DECAMERON: IN C O M IN C I A L A N O N A , N e lla
  • a ragionare . D o v e la Reina a F il om e na guardando G IO R N A TA N O N A 5 ,disse che pr in cip io desse alle novelle del presente giorno . L a qual sorridendo co m in ciò in questa guisa. N O V E L L A I. MadonnaFrancescaamata da unoRinuccio e du uno
  • pe r questo ca m po aperto e li­ bero, nel quale la vostra m ag nificenzia n'ha m e s s i , del n o v e ll a r e ,d ’esser colei che corra il primo a r in g o ; il quale se ben fa rò , no n dubito che quegli ch e appresso verranno , non facciano bene
  • questa ge n til donna, il cui nome fu m ad on ­ na Frances ca de' L a z z a r i , assai sovente stimolata da ambasciate e da prieghi d i ciascun di costoro , et ave ndo ella ad esse men saviamente più volte gli orecchi p o r li, e volendosi saviamente rit
  • ’ a ­ vesse, vedendol da pr ima n ’avrebbe avuto p a u r a , e t era stato sotterrato in uno avello fuori della chiesa d e ’ frati m in o r i; il quale ella a vv is ò dovere in part e essere grande a cc on ci o del suo proponimento. P e r la qual cosa ella