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Il Decameron, tome V

Auteur : Boccace (1313-1375)

Editeur : Ciardetti

Date : 1824

Sujets : Prose italienne -- 14e siècle

  • 1824
  • amante nel letto: et essen­ do con leiun prete, credendosi il saltero de 1veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose: le quali vedendo l'a c ­ cusata e fattalane accorgere , f u d ili­ berata, et ebbe agio d i starsi col suo amante. , G i à
  • dicendo ; o C a la n d rin o mio d o lc e ,c u o r del corpo m io, anim a m i a , ben m i o , riposo m i o , quanto tem po ho io des iderato d ’averti e d i potert i tenere a mio se n n o. T u m ’ hai con la pia­ ce volezza tua tratto il lì lo della c a m
  • l ’ oste , rim o n ta ti a c a v a llo sa ne Ten­ n ero a F ire n z e , non m eno c o u te n ti” del m odo in c he la cosa avven uta e ra , ch e de llo effe t to stesso d ella c o s a . E poi appresso t ro v a ti a ltr i m o d i, P in u c c io con la
  • lontano a lla lor casa a v e v a ­ no. E m entre cosi andar la ved eva, g li parve che d i una parte del bosco uscisse un g ra n ­ de e Gero lu p o , il quale prestam ente s ’ a v ­ v en tava a lla gola d i costei e tiravaia in te r ­ r a , c lei g rid a n
  • non sì, che tu tta la gola e t una parte del v iso non avesse per si fa tta m a ­ niera g u asta, che dove p rim a era b e lla , non paresse poi sem pre so zzissim a e co n ­ tra ffa tta . L aon de e lla vergognandosi d ’ a p ­ pa rire dove veduta fo s
  • IL DECAMERON DI M ESSER GIOVANNI BOCCACCIO CITTADINO FIORENTINO VOLUM E V. F IR E N Z E PRESSO L E O N A R D O C IA R D E T T l 1824. F I N I S C E L’ O T T A V A G l O R N A T A D EL DECAMERON: IN C O M IN C I A L A N O N A , N e lla
  • a ragionare . D o v e la Reina a F il om e na guardando G IO R N A TA N O N A 5 ,disse che pr in cip io desse alle novelle del presente giorno . L a qual sorridendo co m in ciò in questa guisa. N O V E L L A I. MadonnaFrancescaamata da unoRinuccio e du uno
  • pe r questo ca m po aperto e li­ bero, nel quale la vostra m ag nificenzia n'ha m e s s i , del n o v e ll a r e ,d ’esser colei che corra il primo a r in g o ; il quale se ben fa rò , no n dubito che quegli ch e appresso verranno , non facciano bene
  • questa ge n til donna, il cui nome fu m ad on ­ na Frances ca de' L a z z a r i , assai sovente stimolata da ambasciate e da prieghi d i ciascun di costoro , et ave ndo ella ad esse men saviamente più volte gli orecchi p o r li, e volendosi saviamente rit
  • ’ a ­ vesse, vedendol da pr ima n ’avrebbe avuto p a u r a , e t era stato sotterrato in uno avello fuori della chiesa d e ’ frati m in o r i; il quale ella a vv is ò dovere in part e essere grande a cc on ci o del suo proponimento. P e r la qual cosa ella