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La fiaccola sotto il moggio : tragedia
Editeur : Fratelli Treves
Date : 1905
Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle
- 1905
- cappella gentilizia che a traverso i trafori di un rosone spande il chiarore delle sue lampade votive. A de- 8 LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO E tra g l i archi, più le g g e r i, s o r r e t t i da pilastri iso lati, si aprono su una log g etta del
- tazza della fonta nella. Gioietta non dà più acqua. Posso appena inumidire la pezzuola. T i faccio male? Stringo troppo? Va bene così? Il S e r p a r o . La figlia sei del barone! E cóme ti chiamano? come dicono il tuo nome? 100 LA FIACCOLA SOTTO
- peligno, dentro dal tenitorio di A n versa, presso le gole del S agittario, la v igilia della Pentecoste, al tempo del R e Borbone Ferdinando I. CHORVS ΔΡΑΣΑΝΤΙ ΤΤΑΘΕIΝ ΤΡΙΓΕΡΠΝ ΜYΘΟΣΤΑΔΕ ΦΩΝΕΙ ΕLΕCΤRΑ ΠΡΕΠΕΙ ΔΆΚΑΜΤΩ ΜΕΝΕΙ ΚΑΘΗΚΕΙΝ ATTO PRIMO
- Apare un’ aula vastissima nella casa p antica dei Sangro costrutta sul dosso ineguale del monte. Alla robustezza della primitiva ossa tura normanna tutte le età han sovrapposto le loro testimonian ze di pietra e di cotto, dal regno degli A ngioini al
- regno dei Borboni. Ricorre all’ intorno un ballatoio ricco di sculture, sopra arcate profon de; delle quali alcune sono tuttora aperte, altre sono ri chiuse, altre sono rette da puntelli. D elle tre in prospetto, la mediana prolunga la sua vòlta verso
- Giovanna; e il Re Roberto tentenna, Signorìa. B enedetta. E l'aquila è caduta dal sepolcro del vescovo Berardo. A nnabella. Aco la fontanella di Gioietta n ammutolita s ’è. La gromma intasa tutto; le tre cannelle sono sacche. S’ alza. Va a sollevare il
- enedetta. P ericola il soffitto nella stanza della contessa Loretella. E tutti gli specchi torbi intorno si son rotti (piano, fuso, che non si rompa il filo) dove ci si vedeva nelle macchie non so che cose del tempo che fu. A n nabella. Ci si vedeva il
- viso A tto I. - Scena. I 11 della, contessa., e l'appannava il fiato suo, come dietro il vetro d’una finestra quando s ’aspetta che uno passi e gli occhi attenti si velano alla pena del fiatare, (piano, arcolaio, ché la matassa è scura) e solo sta
- FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO SCENA SECONDA. G IGLIOLA, discendendo la scala esce dall’ ombra del voltone, vestita di gramaglia, in atto d’ inseguire perdutamente qualcuno che le sfugga, pallida, ane lante, con gli occhi allucinati. S’ arresta e vacilla. Ha
- solleva agitata. D on n a A l d e g r in a . O Gigliola, mio cuore, tenerezza e spina del cuor mio desolato, o Gigliola, Atto I. - Scena. II o tu piccola, sempre, pe ’ capelli miei bianchi, non mi fare paura, non m’affannare cosi ! D ’ improvviso