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La torche sous le boisseau

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Calmann-Lévy

Date : 1928

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle -- Traductions françaises

  • Ho Yo immiiiimmmimmmmiimminiirniiïïïï'iiin!!!!! G A B R IE L E D’ANNUNZIO 70 LA T O R C H E SOUS LE BOISSEAU TRAGÉDIE EN Q U A T R E A C T E S TRADUITE DE L ' I T AL I EN PAR ANDRÉ D O D E R E T C A L M A N N -L É V Y , É diteu r
  • * (ÉIHTIOIX* UALZAC) *== » LA SOUS TORCHE LE Re pr é s e n t é e BOISSEAU pour la p r e mi è r e fois s ur la s cène do la Comédie- française, le 7 Dé c e mbr e 1927. CHORUS « A p â tra v T i 7ta0£iv *», tpiyéptov (xOÔoç xàôe qptoveî
  • . ELECTRA I I percet Ô’àxâfATo) x a ô ^ x e iv * CALMANN-LÉVY, ÉDITEURS DU MÊME A U T E U R : Format in-16. épiscopo et F O R S E CHE c ie. 1 9 e é d i t i o n ........................................ t v o l . SI F O R S E CHE NO. 6 5 e é d i t i o
  • n . . 1 — LES ROMANS DE LA ROSE l ’e n f a n t d e v o l u p t é . 1 0 9 e é d i t i o n ......................... 1 v o l . l ’ i n t r u s . 38= é d i t i o n ................................................................ 1 — t r i o m p h
  • e d e l a m o r t . 75e é d i t i o n ......................... 1 — LES ROMANS DU LYS LES V I E R G E S AUX R O C H E R S . 4 8 e é d i t i o n . . . . 1 vol . l a GRACE (en p r é p a r a tio n
  • ) ..................................................1 — l ’a n n o n c i a t i o n (en p r é p a r a tio n ) .............................. 1 — LES ROMANS DE LA GRENADE . 89° é d i t i o n .................................................................d v o l . l a v i c t o i r e d e l ’h o m
  • m e (en p r é p a r a tio n ). . . d — t r i o m p h e d e l a v i e (e n p r é p a r a t io n ) .................... 1 — le feu ASPECTS DE L ’I N C O N N U I. c o n t e m p l a t i o n d e l a m o r t ......................... 1 v o l . II. LA
  • o n d a — L a Vi l l e m o r t e — L a G l o i r e ) ............................................. 1 LA v i l l e m o r t e , t r a g é d i e e n 5 a c t e s .................... 1 la f i l l e d e j o r i o , tragédie en 3 actes . . . LE MA RT Y RE
  • y A N N A B E L L A .............................................. M lle É BENEDETTA . ...................................................... M elle T B oty. H e r vé. ’I e g o n d V M n è s - W N . e n t u r a . a r q u e t m i l
  • i e n n e o n i a . e b e r D a v a r ux . . LES M AN Œ U V RES Au p a y s des Pé l i gni e ns , s ur le t er r i t oi r e d ’Anve r s a , pr è s des gor ges du Sa gi t t a i r e , l a veille de l a Pe nt e c ô t e , au t e mp s du roi
  • https://www.techeudine.it/fondo-nievo/lettera-di-v-l-vincenzo-lutti-ad-ippolito-nievo
  • Lettera di V. L. [Vincenzo Lutti?] ad Ippolito Nievo
  • https://www.techeudine.it/fondo-nievo/dante-inferno-canto-v-shakspeare-giulietta-e-romeo
  • Dante, Inferno, Canto V; Shakspeare, Giulietta e Romeo
La_fiaccola_sotto.jpg

La fiaccola sotto il moggio : tragedia

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Fratelli Treves

Date : 1905

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle

  • L À FIACCOLA. SOTTOILMOGGIO TRAGEDIA DI GABRIELED'ANNVNZIO FRATELLI TREVES EDITORI IN MILANO FIACCO A L LA S OTTO IL MOGGIO TRAGEDIADIGABRIELE D'A N N V N Z IO PRESSOI FRATELLI TREVES EDITORI IN MILANO T ib a l d o , S im o n e t t o e
  • G ig l io l a d e S angro. B ertran d o A cclozam òra. D o n n a A l d e g r in a . La f e m m in a di L u co A n g iz ia F u r a . L e d u e n u t r ic i A n n a b e l l a e B e n e d e t t a . I l SERPARO . I m a n o v a l i. Nel paese
  • peligno, dentro dal tenitorio di A n ­ versa, presso le gole del S agittario, la v igilia della Pentecoste, al tempo del R e Borbone Ferdinando I. CHORVS ΔΡΑΣΑΝΤΙ ΤΤΑΘΕIΝ ΤΡΙΓΕΡΠΝ ΜYΘΟΣΤΑΔΕ ΦΩΝΕΙ ΕLΕCΤRΑ ΠΡΕΠΕΙ ΔΆΚΑΜΤΩ ΜΕΝΕΙ ΚΑΘΗΚΕΙΝ ATTO PRIMO
  • ? Vuole la nostra morte? B enedetta. L a v o r a d a l l a parte delle logge, o Signorìa, con vénti manovali, a mettere puntelli e stanghe e sbarre ; e dice che gli tocca lavorare anco stanotte al lume delle fiaccole; chi quella parte è tutta crepe e
  • ? A n nabella a bassa v o ce . Non dimandare, Signorìa. Tu lo sai. Non dimandare! Guardale gli occhi. G ig l io l a , s u b it a m e n t e d o m i n a n d o l ’ a m b a s c ia , m e n tr e la v is io n e le s i s p e g n e n e lle c ig lia . Sono
  • divampi. Tutta m’appari affocata. dalla tua febbre nascosta, agitata dal tuo sogno furente; e la tua faccia si muta, e si muta la tua v o ce; e più nulla di quel che in te fu la grazia del primo fiore e fu il pane mio dolce fra tanta amarezza, più nulla
  • solo, quando è solo? Io lo scuoto, e me ne libero. Si può vivere in pace. Che cosa mai accade? Nulla. I giorni sono eguali, e si v iv e. 22 LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO l i mio fratello è ancóra nel suo letto con la fronte voltata verso il muro. E
  • sempre stanco, e pieno di terrore. Ma v iv e. Ascolta i passi che fa la zia Giovanna nella stanza di sopra, rinchiusa a doppia chiave; i passi e i balzi e i gridi sordi conta, ch'ella fa per sfuggire a quello sconosciuto ch’è rinchiuso con tei
  • in a . Gigliola, dove v a i? G ig l io l a . A promettere. Entra sotto l’ arcata dei mausolei : sparisce per la porta della cappella. D o n n a A l d e g r in a . Séguila, Annabella. Atto 1. - Scena. Il 25 Séguila in ogni passo. Non la lasciare mai. Ho paura
  • chi è che mi succhia, chi è che mi dissangua da v en t’anni senza tregua? B ertrando. Di tutto il mio ti sei impossessato con l ’usura. T ib a l d o . Quali erano i beni degli Acclozamòra? Bertrando. Incominciò tuo padre a spogliarci. T ib a l d o
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Il Decameron, tome II

Auteur : Boccace (1313-1375)

Editeur : Ciardetti

Date : 1824

Sujets : Prose italienne -- 14e siècle

  • IL DECAMERON DI MESSER G IO VA NN I BOCCACCIO CITTAD IN O FIO REN TIN O V O LU M E II. F I R EN ZE PR E S S O LEONARDO 1824. C IA R D E T T I F I N I S C E LA S E C O N D A G IO R N A T A D EL DECAMERON, INCOMINCIA L A T E R Z
  • seguita dalle sue donne e d a i tre gio v an i, alla guida del canto di forse venti usignuoli et altri u c ce lli, per una vietta non troppo usata , ma piena di verdi erbette e di fio ri, li quali per lo so­ pravegnen te sole tu tti s’ incom inciavano ad
  • . Q u in d i, quasi di riposo v aghi, sopra una loggia che la corte tutta signoreggiava , essendo ogni cosa pie­ na di quei fiori che concedeva il tem p o , e di fio n d i, postesi a sedere, venne il d i­ screto siniscalco, e loro con preziosissimi
  • bellezza tu tto in ­ siem e, più attentam ente le parti di quello com inciarono a riguardare. E sso avea d in ­ torno da se e per lo mezzo i n assai p a rti vie am pissim e, tutte d iritte come strale e coperte di pergolati di v i ti , le quali face­ van
  • nacque in O riente . Le latora delle quali vie tutte di rosai bianchi e v e rm ig li, e di gelsomini erano quasi chiuse: per le quali cose, non che la m attin a , ma qualora il sole era più alto , sotto odorifera e dilettevole ombra , senza esser tocco da
  • modo usato postisi a se­ dere , ad aspettar cominciarono di dover novellare sopra la materia dalla Reina pro­ posta. D e’quali il prim o, a cui la Reina tal carico im pose, fu F ilo strato , il quale co­ m inciò in questa guisa. N O V E L L A I. M
  • monache, che tutto se ne struggea, com prendendo per le parole di N uto che a lui dovrebbe poter v enir fatto di quello che egli disiderava. E t avvisandosi che fatto non gli verrebbe se a N uto ne dicesse niente, gli disse: deli come ben facesti
  • bisognasse gli spezzerebbe delle legne. Il castaldo gli die da m angiar v o len tieri, et appresso questo gli mise innanzi certi cep­ pi che N uto non avea potuto spezzare, li quali costui, che fortissimo e ra, in poca d ' ora ebbe tu tti spezzati. Il
  • certe biso­ gne che gli eran luogo , più giorni vel ten ne . D e’ quali avvenne che un di la badessa il v id e, e domandò il castaldo chi egli fosse. Il quale le disse: ma­ donna, questi è un povero uomo mutolo e sordo, il quale un di questi di ci venne
  • , e potrebbene l ’ uom fare ciò che volesse: et oltre a que­ sto non vi bisognerebbe d’aver pensiero che egli mot t eggiasse queste vostre g io v a n i. A cui la badessa d isse : in fé di Dio tu di’il vero: sappi se egli sa lavorare, et ingegnati di

Œuvres - Tome IV

Auteur : Machiavel (1469-1527)

Editeur : Potey, Pichard (éditeurs)

Date : 1798

Sujets : Machiavel (1469-1527) | Florence (Italie) | Florence (Italie) -- Politique et gouvernement -- 1421-1737

  • Histoire de Florence en VIII livres (livres V à VIII)
  • Livres V à VIII de l'histoire de Florence (suite et fin du volume n°3); ouvrage daté de l'an VII
  • Œuvres - Tome V
Vignette Timoleon and Virginia of count V. Alfieri translated from the Italian. London, 1783.
  • Timoleon and Virginia of count V. Alfieri translated from the Italian. London, 1783.
  • Vignette Timoleon and Virginia of count V. Alfieri translated from the Italian. London, 1783.
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Fedra

Auteur : D'Annunzio, Gabriele (1863-1938)

Editeur : Fratelli Treves

Date : 1909

Sujets : Théâtre (genre littéraire) italien -- 20e siècle

  • [SPENSE LA FACE
  • N 'A L T R A . Consoli il pianto, e sembri inconsolabile. U N 'A L T R A . C h i vien dal M are? Il M are t’è funesto, o Etra. E TR A . Il fato è un mare senza lidi - 11 - F E D R A Atto I o v ’ E tra sta come una rupe bianca. N o n invidia di
  • messo di sciagura, o Etra, e tu non sai! -T 'in g a n n a v a il presagio! " Cercano la tua nuora. " L a chiamano, la chiamano. " L e vele nere, o Etra, un'altra volta! Io lo dissi. " E tu taci ! 100 " Venne messaggio dalla nave fùnebre? " Tutto è
  • ! - E vero? E dunque vero? A nch’ egli, anch’ egli cadde alle Sette Porte? 110 " Tebe ha vinto due volte? Etra si muove, silenziosa e intenta, contro al chiarore che raggia dall’occaso. La veggono le Supplici allonta narsi verso il propileo. - D o v e
  • , onta, spavento sopra noi si precipitano. - S 'è partita una Erinni dalle case di Edipo contra noi. V edete rossa luce delle sue fiaccole! - L'oracolo di Lòssia! "A drasto! A drasto! " Figli, o figli maceri ! "A rg o deserta! " È m orto T èseo ! Le madri
  • vostre grida. L A SUPPLICE. Il di terrore nom ato era. D i sùbito sobbalzam m o. nom e tuo con voce FEDRA. Le vostre grida, femmine folli! LA SUPPLICE. Perché t’ adiri contra noi, Titànide? FEDRA. D o v ’era Etra? dov’era? L A SUPPLICE. Q u i era
  • , Titànide. FEDRA. 150 E che disse? L A SUPPLICE. Restò muta. - 1 7- 3 F E D R A FEDRA. Atto I _ E dov’è ella ora? L A SUPPLICE. Escita è dalle case. FEDRA. V a, G orgo, e guarda. La nutrice s'avvia verso il propileo. V o i dunque sol dal suono
  • delle tem pie duro, 180 com 'egli a Bianòre nel convito. N o . S'egli varchi m ai le sorde porte del Buio, non sarà per render l'anim o m a per forzar Persèfone. . ; LA SUPPLICE. Regina - 19- V F E D R A Atto I ospite, è bello che tu paragoni il
  • ? IL MESSO. Era il meriggio. FEDRA. O m b ra non v' era alcuna? IL MESSO. Q uella del curvo scudo sopra lui; che coperto saliva 35o su per la scala apposta alla muraglia. Saliva senza crollo sotto le pietre dei difenditori. E crosciava la grandine
  • ineffabile. FEDRA. V ittoria ignita! Giubila, A stìnom e! Q u a l rogo, qual rogo avrà da noi l’ Em pio! O r io ti comando che tu canti, -3 2 Atto I F E D R A 410 conduttore del carro, che per questa vittoria appari coronato, e non per l'altra. Io ti
  • Lettera di V[incenzo] Lutti ad Ippolito Nievo
  • Lettera di V[incenzo] De Castro ad Ippolito Nievo